FREEDHOME
Giovedi 27 ottobre ho partecipato all’inaugurazione del primo Store di economia carceraria in Italia, Freedhome.
Che cosa è Freedhome?
E’ uno spazio espositivo situato nel pieno centro della citta di Torino, in Via Milano 2/c, una via di forte passaggio, destinato a diffondere originalità, qualità e denominazione degli articoli di cui Freedhome è garanzia.
Essa rappresenta la voce delle tante realtà che ogni giorno dimostrano la forza riabilitativa del lavoro, portando valore, professionalità e voglia di fare nel sistema penitenziario del nostro Paese.
Un laboratorio di idee e progetti utili
a dare un segnale forte e dimostrare che questa soluzione è la chiave di volta
per ripensare in modo efficace alle attività svolte nelle strutture detentive.
Vi si possono trovare tante cose belle
dagli accessori, oggetti di design e prodotti enogastronomici realizzati
all’interno degli istituti di pena e di tutta Italia, potranno così essere
commercializzati in uno spazio espositivo che ne racconterà storia e qualità.
Queste attività sono strumenti attivi di
integrazione che coinvolgono carcere e detenuti, per questo è stato creato un
negozio che dia piena espressione a questo valore, facilitando la
commercializzazione dei prodotti made in carcere dopo diverse esperienze
temporanee e la partecipazione a fiere ed eventi di settore.
Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia i
prodotti raccolti in questo store sono eccellenze in diversi settori e
soprattutto ognuno di loro ha una storia da offrire e raccontare.
Biscotti, magliette, borse, caffè, vino,
oggetti di design che puntano più alla qualità che al profitto.
All’inaugurazione sono intervenuti, tra
gli altri, la Sindaca del Comune di Torino Chiara Appendino,
l’Assessore comunale alle pari opportunità Marco Giusta, il
Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria Luigi Pagano,
la Garante comunale per i diritti dei detenuti Monica Cristina Gallo,
la Consigliera di Compagnia di San Paolo Francesca Vallarino Gancia e
il Segretario Generale di Slow Food Daniele Bittignol.
Tutti moderati da Marco
Bonfiglioli, del Provveditorato regionale dell’amministrazione
penitenziaria.
Il progetto Freedhome, è stato realizzato
con il contributo di Compagnia di San Paolo, confermando il sostegno già
dimostrato in occasione dell’apertura del temporary store Marte.
Questa risposta di riscatto da parte del
mondo penale trova quindi realizzazione in Freedhome, nata per riconoscere il
giusto valore a un progetto strutturato legato al terzo settore, andato
arricchendosi di professionalità grazie alla fiducia raccolta da parte delle
istituzioni e dalle imprese private che hanno creduto nel potenziale, e che
oggi hanno trovato la sua concretezza definitiva.
Lavoro: NE VALE LA PENA
La Legge 354 del 1975 dice che il lavoro
nelle carceri è uno dei fattori fondamentali per la riabilitazione dei
detenuti.
E a quanto pare dice il vero, secondo le
statistiche, lavorare riduce drasticamente la probabilità di tornare a
commettere un reato: si passa dal 75% a meno del 10%.
Oggi in Italia mille detenuti (su
cinquantamila) impiegano il proprio tempo lavorando in carcere per un’impresa e
portano avanti ogni giorno progetti in ambiti diversi: alimentare, artigiano,
tessile, manifatturiero.
PERCHE’ SCEGLIERE UN PRODOTTO FATTO IN
CARCERE
C’è chi lo compra come gesto politico,
per contribuire a sostenere un progetto, che ha un valore sociale.
C’è chi lo preferisce a un prodotto
qualunque, perché crede che tutti abbiano diritto a fare qualcosa di buono.
C’è chi lo sceglie perché sa che il
lavoro in carcere è uno degli antidoti più potenti all’insicurezza delle nostre
città.
Tutto giusto, anche se devo dire che
loro sperano, che chi compra i loro prodotti lo faccia soprattutto perché sono
buoni, belli e ben fatti… e lo sono davvero, credeteci.
Freedhome è:
Banda Biscotti, Casa Circondariale
di Verbania
Campo dei Miracoli, Casa Circondariale
di Trani
Sprigioniamo Sapori, Casa Circondariale
di Ragusa
Caffè Lazzarelle, Casa Circondariale
di Pozzuoli, Napoli
Rio Terà dei Pensieri, Casa Circondariale e
Carcere Femminile di Venezia
Dolci Evasioni, Casa Circondariale
di Siracusa
Extraliberi, Casa Circondariale
di Torino
Dolci Libertà, Casa Circondariale
di Busto Arsizio, Varese
O’ Press, Casa Circondariale
di Marassi, Genova
Cibo Agricolo Libero, Casa Circondariale
di Rebibbia, Roma
Brutti e Buoni, Casa Circondariale
di Brisogne, Aosta
Carta Manolibera, Casa Circondariale
di Forlì
Farina nel Sacco, Casa Circondariale
Lorusso e Cutugno di Torino
Pausa Cafè, Casa Circondariale
Lorusso e Cutugno di Torino, Casa di reclusione Rodolfo Morandi di Saluzzo,
Case di Reclusione San Michele di Alessandria e di Cuneo
La Vita, giovani detenuti del
Ferrante Aporti di Torino
Creazioni al Fresco, Casa Circondariale
di Genova
@Ivana Motto Cle
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